La soglia di povertà in Italia è un valore economico calcolato annualmente dall’ISTAT, che serve a individuare le persone o le famiglie che vivono in condizioni tali da rischiare l’esclusione sociale e l’impossibilità di soddisfare bisogni essenziali come alimentazione, abitazione, riscaldamento, istruzione e salute. Si distinguono principalmente due concetti: povertà assoluta e povertà relativa, ma la metodologia ufficiale italiana fa riferimento soprattutto alla soglia della povertà assoluta.
Il meccanismo del calcolo della soglia
La soglia di povertà assoluta rappresenta il valore economico del paniere di beni e servizi essenziali di cui una famiglia necessita per vivere dignitosamente, evitando forme gravi di esclusione sociale. Questo paniere si compone di voci come alimenti, abbigliamento, abitazione, riscaldamento, istruzione, trasporti, cure mediche, beni per l’igiene e altri servizi di base.
Il calcolo di questa soglia non è fisso ma varia in base a diversi parametri:
- Composizione familiare: il numero dei componenti della famiglia, la loro età (ad esempio, la presenza di bambini o anziani) e il grado di autosufficienza.
- Regione e area geografica: i prezzi dei beni essenziali possono cambiare da nord a sud, e tra capoluoghi e piccoli comuni.
- Tipologia del comune di residenza: vengono distinte zone metropolitane, grandi comuni, piccoli centri o comuni rurali.
Per ogni combinazione tra questi fattori, l’ISTAT definisce annualmente una specifica soglia monetaria. Ne risultano decine di soglie diverse, ciascuna adatta a una precisa situazione familiare e territoriale. Ad esempio, una famiglia di quattro persone che vive in una grande città del nord avrà una soglia di povertà diversa rispetto a una famiglia simile residente in un piccolo comune del sud.
L’elenco di tutte le principali soglie di povertà elaborate negli anni è consultabile sui siti dell’ISTAT e di diverse piattaforme sociali .
Come sapere se sei sotto la soglia di povertà
Per stabilire se una famiglia o un individuo si trova in condizione di povertà assoluta, occorre:
- Calcolare la spesa mensile effettiva sostenuta per beni e servizi essenziali, che comprende alimentazione, casa, utenze, vestiti, trasporti, istruzione, salute, ecc.
- Identificare, tramite la combinazione di composizione familiare, regione e tipo di comune, la soglia ISTAT corrispondente.
- Confrontare la spesa mensile effettiva con la soglia ISTAT individuata.
Se la spesa complessiva è pari o inferiore al valore di soglia, si è classificati in situazione di povertà assoluta. È importante notare che il riferimento non è il reddito complessivo, ma la spesa effettiva sostenuta per beni e servizi essenziali .
Per aiutare i cittadini, dal 2024 è disponibile un calcolatore online ufficiale dell’ISTAT, aggiornato ogni anno sulla base della metodologia accademica approvata da una commissione nazionale composta da esperti del settore economico, sociale e statistico. Tramite questo strumento, inserendo pochi dati sulla propria famiglia e sul proprio luogo di residenza, si può ottenere in tempo reale la propria soglia di riferimento ed effettuare la verifica .
Indicatori aggiuntivi e valutazione della povertà
Oltre al semplice superamento o meno della soglia, gli economisti e le istituzioni utilizzano indicatori aggiuntivi per valutare la profondità e la diffusione della povertà:
- Poverty gap (intensità della povertà): misura quanto la spesa dei poveri sia distante dalla soglia e indica i fondi necessari, teoricamente, per portarli tutti al livello minimo essenziale.
- Squared poverty gap (severità della povertà): valuta sia la distanza dalla soglia che la distribuzione della povertà tra i poveri stessi, dando peso maggiore a chi è più lontano dalla soglia .
Questi indicatori sono fondamentali per le politiche pubbliche, poiché consentono di valutare l’efficacia degli interventi sociali e di indirizzare meglio le risorse.
Il significato sociale e normativo della soglia di povertà
La definizione di soglia di povertà assoluta non ha solo valore statistico, ma produce effetti concreti a livello sociale e giuridico. L’appartenenza a una fascia sotto-soglia permette in molti casi l’accesso agevolato a servizi pubblici, agevolazioni fiscali, sostegni al reddito e aiuti specifici previsti dallo Stato, dalle Regioni e dai Comuni.
La soglia viene spesso utilizzata anche nei processi civili, come base di riferimento nelle procedure di sovraindebitamento e nei giudizi su richieste di esdebitazione o di accesso a strumenti di garanzia sociale.
Una questione spesso discussa è che l’indicatore di spesa non sempre coincide con la percezione soggettiva della povertà: ad esempio, ci si può trovare sopra la soglia come spesa ma essere in difficoltà per debiti, eventi imprevisti o emergenze. Per questo vengono affiancati altri indicatori come l’indice di deprivazione materiale o la povertà relativa, che misura invece la posizione rispetto al reddito medio della società di appartenenza e può rappresentare meglio certi fenomeni di disagio sociale.
In sintesi, la soglia di povertà è uno strumento tecnico di fondamentale importanza per definire politiche sociali efficaci, per garantire l’accesso a diritti fondamentali e per monitorare i cambiamenti delle condizioni di vita nel tempo. La sua determinazione è il frutto di studi scientifici complessi e tiene conto delle varie differenze regionali, familiari e sociali che caratterizzano la realtà italiana.